Ingresso in Parma del cardinale Gozzadini, affiancato dal cardinale Acquaviva e dal duca Francesco Farnese

Ilario Spolverini | 1717-21

Attualmente esposta: Musei civici di Palazzo Farnese, Pinacoteca

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Il dipinto rappresenta la parte centrale e la coda del corteo dell’ingresso a Parma del cardinale legato Ulisse Giuseppe Gozzadini, vescovo di Imola legato a latere del papa, inviato per la celebrazione del matrimonio di Elisabetta Farnese con Filippo V, la cui procura fu affidata al duca Francesco. La testa del corteo con i prelati e con la prima carrozza, la lettiga e la portantina del cardinale legato è rappresentata nel dipinto conservato nel Municipio di Parma; in questo piacentino, invece, è presentata la parte principale del corteo per le nozze, che è stata analizzata e identificata rileggendo attentamente il Ragguaglio. Apre il cavallerizzo maggiore del duca, spostato avanti lateralmente al principe Antonio, con cappello a tesa in stoffa rossa piumato, seguito dal mastro di cerimonie di sua santità. Egli è seguito dal crocifero, che porta la croce della legazione pontificia, attorniato da due mazzieri, che tengono in mano la mazza e il martello dorati, insegne della legazione. Seguono il vescovo della città con il capitolo e il clero della cattedrale, a cui fanno ala paggi, palafrenieri e guardie. Sotto il baldacchino in broccato bianco e doppia frangia d’oro, con gli stemmi del papa, del legato e del duca Farnese, stanno i “Tre Personaggi”: il cardinale Gozzadini al centro su una mansueta mula riccamente bardata (però più simile a un cavallo), il cardinale Acquaviva alla sua destra, il duca Francesco alla sua sinistra. Il baldacchino è portato dagli Anziani delle città, che si alternano in trentasei nei posti convenuti e portano il mantello alla romana. Seguono i rispettivi mastri di camera, il conte Ranuccio Scotti, il cavallerizzo del legato e prelati. La guardia del corpo del duca, con la nuova livrea gallonata d’oro, è introdotta da due trombettieri e un tamburino e dal capitano conte Orazio Scotti con spada alla mano. Seguono poi in fila a serpentina le cinque carrozze principali (di Elisabetta Farnese, del cardinal legato, del cardinale Acquaviva, del duca Francesco e del principe Antonio) e le altre carrozze del rispettivo seguito, che si perdono fino all’orizzonte, da dove si alza un bagliore, quello delle salve di artiglieria. Meravigliosa e prodigiosa la rappresentazione di una scena colossale, in cui lo Spolverini ha realizzato una quantità innumerevole di figure, tutte attentamente caratterizzate con alta qualità estetica e sensibilità psicologica. Attorno ai bordi della strada ali di folla in atteggiamenti e gesti significativi, con attenzione realistica e con particolari di genere: i gruppi di persone che chiacchierano, il cane in primo piano (motivo che poi il Panini adotterà in alcuni grandi dipinti) e quello davanti alla chiesa, le figure affacciate alle finestre. La perizia del virtuoso ha reso la parte centrale del corteo sommamente elegante nell’insieme e sorprendente nei particolari: più si osserva e più si scopre. Questo splendido quanto enorme dipinto, ritornato alla sua originale vivacità cromatica degli azzurri e dei rossi soprattutto dopo il recente restauro, fu eseguito dal pittore dopo l’arrivo dei due ritrattini dei cardinali e dopo aver rivisto il vestito indossato dal duca, come egli riferisce nella lettera del 27 maggio 1717 da Piacenza, trovata da S. Fermi (G. Lombardi, R. Arisi). Di grande impegno anche le quinte architettoniche, scalate prospetticamente e animate da figurine abbozzate, ma dinamiche. Un’iniziativa personale dello Spolverini è aver messo i trombettieri, a cui ha aggiunto il tamburino davanti al capitano della guardia del corpo, poiché nel Ragguaglio essi erano alla testa del corteo e sarebbero stati invisibili. Egli inoltre ha voluto dare un senso esilarante della profondità prospettica, partendo dal primo piano con soldati in controluce, mettendo in secondo la parata delle guardie con la nuova livrea e snodando poi in chiari e in ombre il corteo delle carrozze, fino a delinearne undici. Egli aveva ripreso la cerimonia con appunti e disegni e proprio su questa prospettiva svilupperà quella stupenda tavola con il corteo a serpentina nella grande tavola del Ragguaglio. Un quadro capolavoro che anticipa per la sua efficacia il genere delle grandi cerimonie, che si svilupperà a Roma per opera di G. Panini pochi anni dopo. Il Panini aveva visto questa serie dello Spolverini e ne era stato fortemente influenzato; pochissimi altri artisti forse l’avevano vista, poiché poi anche questi quadri furono arrotolati e portati a Napoli subito dopo la loro realizzazione.


Informazioni tecniche
Tipologia di opera
Dipinto (ridotto in tre parti, di cui un frammento centrale)
Ambito disciplinare
-
Corrente artistica
-
Materiale
-
Tecnica
Olio su tela
Misure
Cm 277,5x368;
Cm 99,5x70;
Cm 277,5x241,5
Stato di conservazione  
Buono
Data di restauro
1983
Numero di inventario
81
Provenienza
    • Ante 1734: Palazzo Ducale (Colorno);
    • Ante 1799: Palazzo Reale (Napoli); Museo Capodimonte;
    • Ante 1806-1816: Palazzo degli Studi;
    • Fino 1928: Real Museo Borbonico; Museo Nazionale (Napoli);
    • Fino 1935: sottoconsegna Palazzo Farnese (Piacenza);
    • Musei Civici di Palazzo Farnese (Piacenza);
Collocazione
Sala 8 Pinacoteca, Musei Civici di Palazzo Farnese
Mostre
• Società e cultura nella Piacenza del Settecento: Pittura, scultori in legno, arredamento, Palazzo Farnese (Piacenza), ottobre-novembre 1979;
• Il Palazzo Farnese a Piacenza. La Pinacoteca e i Fasti, a cura di Stefano Pronti,  Piacenza, 1992;
• I Fasti di Elisabetta Farnese. Ritratto di una Regina, a cura di Antonella Gigli e Antonio Iommelli, Cappella Ducale di Palazzo Farnese (Piacenza), 2 dicembre 2023 - 7 aprile 2024;

Bibliografia

  • G. Maggiali, Ragguaglio delle nozze delle maestà di Filippo quinto, e di Elisabetta Farnese nata principessa di Parma re cattolici delle Spagne solennemente celebrate in Parma l’anno 1714, ed ivi benedette dall’eminentissimo sig. cardinale di S. Chiesa Ulisse Giuseppe Gozzadini legato a latere del sommo pontefice Clemente undicesimo, Stamperia di S.A.S., Parma, 1717;
  • Inventario Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, Archivio di Stato, Napoli, 1852, n.157;
  • V. Pancotti, Il Palazzo Farnese rivendicato dal Comune di Piacenza, in “Piacenza”, 1927, p.15;
  • F. Arisi, Il Museo civico di Piacenza, Piacenza 1960, pp.301–302 (n.402);
  • R. Arisi, in "Ilario Spolverini pittore di battaglie e cerimonie", (catalogo mostra, v.6), Cassa di Risparmio di Piacenza, 1979, pp.61–62 (n.57);
  • D. M. Pagano, in “Museo e Gallerie nazionali di Capodimonte”, catalogo a cura di Nicola Spinosa, v.2, Electa, Napoli, 1994-1996, pp.271-272;
  • S. Pronti, in “Il Palazzo Farnese a Piacenza. La Pinacoteca e i Fasti”, catalogo della mostra (Piacenza, 1992) a cura di Stefano Pronti, Milano 1997, p. 210 (n.53);
  • M. Pigozzi, in “in “I Fasti di Elisabetta Farnese. Ritratto di una Regina”, catalogo di mostra a cura Anna Coccioli Mastroviti, Antonella Gigli, Antonio Iommelli, Valeria Poli, Electa, Milano, 2023, pp.116-119 (n.13).

Sull’antiporta e la tavola dello Spolverini:

  • Distinto Ragguaglio dell’apostolica legazione dell’Eminentiss. e Reverendiss. Sig. Card. Ulisse Giuseppe Gozzadini Vescovo di Imola, e Legato della Provincia di Romagna, in occasione delle Reali Nozze della Principessa Elisabetta Farnese di Parma, con la Maestà del Re Cattolico Filippo Quinto, in nome del Regnante Sommo Pontefice Clemente XI, Parma MDCCXVII (pp.39–48).

Scheda di S. Pronti, in Il Palazzo Farnese a Piacenza. La Pinacoteca e i Fasti, catalogo della mostra (Piacenza, 1992) a cura di Stefano Pronti, Milano 1997.


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