The Risorgimento

Last update 30 June 2023

Museo del Risorgimento

Occupying four large halls, it gathers documents, pictures, heirlooms and arms dating back to the years 1848-’49 and 1859-‘61.

Occupying four large halls, it gathers documents, pictures, heirlooms and arms dating back to the years 1848-’49 and 1859-‘61.Documents range from the coronation of Marie Louise in the duchy of Parma and Piacenza (1816) to 1848. A rich section is that dedicated to the events of ’48 and the result of the referendum with which Piacenza joined the Reign of Sardinia. Decrees, proclamations and original pleas fd495c6c-365f-4300-b25d-b8c02825fee9witnessing the events taking place in the period 1859-’60. A whole section is dedicated to the political importance of Giuseppe Manfredi, patriot and ruler from Piacenza. Large relevance is also given to Garibaldi and drafting at the time of Garibaldi, with prints, etchings, litographs and signed letters.

ROOM 1

The first section is dedicated to Marie Louise, become Duchess of Parma and Piacenza in 1815, and to the revolutionary riots that, in 1830-31, led to making Piacenza the Capital of the Duchy.  Most of the room commemorates the events which took place in 1848, when, after the favourable result of the referendum, Piacenza was the first one to be annexed to Piedmont. The exhibits also include newspapers of the time and portraits of some of the most famous patriots of Piacenza.

ROOM 2

The room reconstructs the historical events from 1849 to 1859. Inside it is possible to admire two flags from 1859  and to learn the story of the Italian flag. There is a bust portraying Mazzini, besides several images of the protagonists of the period and the most important events described in this room. On the wall at the entrance of the room there is a foulard which represents some of these people. Moreover, in the boards it is possible to observe a series of litographs about the battles of San Martino, Solferino and Magenta and a medal celebrating the opening of the Italian Parliament . This room is also the location of the memorial stone from piazza  Cavalli, bearing the inscription 10 giugno 1859 (10th June 1859),  when the  Austrian garrisons started to leave the city.

ROOM 3
This section focuses on the military campaign connected to the second war of independence, the Austrian defeat, the annexation to the Duchy of Piedmont, mostly celebrating  Giuseppe Manfredi, who became the governor of the province of Parma after the Austrian escape. Another corpus of documents refers to Mazzini and Garibaldi, who affected and played a fundamental role in the unification process.

ROOM 4
The last room contains a significant collection of military objects from the Risorgimento period, among which sabres, swords, rifles with bayonet and clothes. There are also two remarkable portraits of Vittorio Emanuele II, the first Italian King after unification, and of Cavour, and a statesman from Piedmont who led the Risorgimento.*
Piacenza, che mantiene la proprietà della maggior parte delle opere esposte, è disposto  in quattro grandi sale e raccoglie documenti, immagini, cimeli e armi risalenti in gran parte agli anni 1848-’49 e 1859-‘61.

La documentazione inizia con il periodo compreso tra l’insediamento di Maria Luigia nel ducato di Parma e Piacenza (1816) e il 1848. Ricca è la sezione dedicata agli eventi del ’48 e all’esito del plebiscito, con il quale Piacenza si pronunciò per l’adesione al Regno Sardo.

Di grande importanza sono i decreti, i proclami e gli appelli originali che documentano gli eventi del biennio 1859-’60. Un’intera sezione è poi dedicata alla personalità politica di Giuseppe Manfredi, patriota e uomo di governo piacentino.

Ampio spazio è dato alla figura di Garibaldi e all’arruolamento garibaldino, con fogli a stampa, acqueforti, litografie e lettere autografe.

Sala 1
La prima sezione del museo è dedicata a Maria Luigia, divenuta Duchessa di Parma e Piacenza nel 1815, e ai moti rivoluzionari del 1830-31 che videro Piacenza divenire la capitale del Ducato. La parte più consistente della sala ricorda i fatti del 1848, quando, grazie all'esito favorevole di un plebiscito, Piacenza è stata la prima a chiedere l'annessione al Piemonte sabaudo. Completano l'esposizione giornali d'epoca e ritratti di alcuni dei più celebri patrioti piacentini.

Sala 2
La sala riguarda gli eventi storici dal 1849 al 1859. Al suo interno si possono ammirare due bandiere del 1859 e scoprire la relativa storia del tricolore. E presente un busto raffigurante Mazzini, oltre a diverse immagini riguardanti i protagonisti di questo periodo e i più importanti avvenimenti trattati nella sala. Sulla parete all'entrata della sala è collocato un foulard rappresentante alcuni di questi personaggi. Nelle bacheche è possibile, inoltre, osservare una serie di litografie riguardanti le battaglie di San Martino, Solferino e Magenta e una medaglia celebrativa dell'apertura del parlamento italiano.

La ritirata degli Austriaci dalla città il 10 giugno 1859

Gli avvenimenti del 10 giugno 1859 costituiscono un episodio significativo della storia risorgimentale di Piacenza che partecipò attivamente al processo di circolazione delle idee nazionali.
L’avvio della seconda guerra d’indipendenza nell’aprile 1859, le prime vittoriose battaglie delle forze franco-piemontesi e le sollevazioni di diverse città italiane spinsero la duchessa Luisa Maria di Berry, reggente del Ducato di Parma e Piacenza, a lasciare gli stati parmensi.
A quel punto  le guarnigioni austriache, dopo aver fatto saltare alcuni forti e due arcate del Ponte sul Trebbia, iniziarono l’esodo dalla città: ottomila soldati, acquartierati in diversi edifici religiosi e civili – dalla Cittadella alle Benedettine a San Sisto – uscirono dalle porte Fodesta e Borghetto preceduti dalla banda militare e attraversarono il Po su un ponte di chiatte che immediatamente bruciarono. In due ore la città era libera. Piazza Cavalli divenne lo spazio pubblico ove esprimere con forza gli aspetti emotivi di un nuovo patriottismo.
In questa sala è stata collocata la lastra, proveniente da piazza  Cavalli, che riporta incisa la data 10 giugno 1859, al suo posto ora si trova una targa a ricordo dell’episodio.

Sala 3
Questa sezione museale mette a fuoco la campagna militare connessa alla Seconda Guerra d'Indipendenza, la sconfitta austriaca, quindi l'annessione del Ducato al Piemonte, dedicando particolare attenzione alla figura di Giuseppe Manfredi, divenuto governatore delle province parmensi dopo la fuga austriaca. Un altro corpus di documenti si riferisce espressamente alle figure di Mazzini e Garibaldi che esercitarono un'influenza e un ruolo determinante nel processo di unificazione.

Sala 4
L'ultima sala contiene un significativo repertorio di oggetti militari del periodo risorgimentale, tra cui sciabole, spade, fucili con baionette, ma anche capi di vestiario. Degni di nota sono anche i due ritratti di Vittorio Emanuele II, primo re d'Italia dopo l'unificazione, e di Cavour, statista piemontese che fu guida del processo risorgimentale.