Le stanze segrete del Palazzo

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Solo negli anni settanta del Novecento si è riscoperta una piccola stanza a pianta rettangolare ricavata in un mezzanino sopra l'alcova.
Lo spazio reca una decorazione ad affresco realizzata all’inizio del Settecento da Francesco Natali (Casalmaggiore,1659 - Pontremoli,1735) e Sebastiano Galeotti (Firenze,1676 - Mondovì,1741).

L’architettura prospettica dal grandioso effetto scenografico è opera del quadraturista Francesco Natali: sulle pareti un finto basamento marmoreo delimita lo spazio insieme a coppie di colonne in marmo marezzato che suggeriscono una profondità ulteriore rispetto quella reale. Un complesso sistema architettonico raccorda le pareti alla volta: al di sopra della trabeazione, sorretta agli angoli dalle colonne di ordine ionico e dai robusti pilastri, plastici mensoloni a voluta sui quali corre una cornice a ovoli e dentelli, reggono una balaustra dipinta in scorcio su tonalità dorate, dall'andamento ora concavo, ora convesso che si piega a formare quattro balconcini agli angoli dell'aula.
Al pittore fiorentino appartiene invece la grande scena mitologica affrescata sulla volta: una figura femminile adagiata su soffici nubi, con il capo adornato da una corona di fiori, è raggiunta da una figura maschile in volo, mentre un putto reca tra le mani un cigno con le ali aperte.
Il giovane di leggiadro aspetto con le ali e le gote gonfiate è Zefiro, dio del vento, in volo verso la bella Flora, divinità della primavera.
Li raggiunge un bianco cavallo alato, mentre, fra le nubi, coppie di putti recano fiori.